di Luigi Asero
Prendiamo spunto da un episodio, magari spiacevole, accaduto pochi giorni fa durante un consiglio comunale a Caltanissetta. Presente il governatore siciliano Rosario Crocetta. Argomento del giorno era il Consorzio Universitario di Caltanissetta che lo stesso governatore vorrebbe sostenere (tanto a parole problemi non ce ne sono mai e possiamo sostenere anche missioni spaziali!). La discussione sfora dai temi prefissi e il consigliere Aiello (FI) apostrofa il governatore con un “signor Crocetta”…
Si salvi chi può. Si scatena l’ira degli Dei e il Saretto Furioso si lancia in un urlo “Sono il Presidente Crocetta!!!”.
Già viene in mente il famoso “signori si nasce” ma non intendiamo entrare in questa sterile polemica, volendo lo potremmo anche chiamare Zar o piuttosto signor Imperatore. Infastidisce che al modo di chiamare si ostenti subito la carica ricoperta mentre ad altre istanze non corrisponde tanta solerzia.
Certo è che esiste il rispetto per l’Istituzione che si rappresenta e quindi un “Signor Presidente Crocetta” magari pronunciato evidenziando le lettere maiuscole (come non tocca a noi dirlo, ma il sistema si trova) sarebbe stato istituzionalmente corretto.
Ciò non toglie che sarebbe stato istituzionalmente corretto anche difendere quei Valori per cui la popolazione siciliana aveva conferito quel mandato. Sarebbe stato corretto battersi per una rinnovata autonomia locale in base alla Legge Costituzionale che si chiamerebbe Statuto per l’Autonomia della Sicilia. Così non è stato e così non sarà. Sarebbe stato istituzionalmente corretto fare pulizia all’interno dei sacri palazzi siciliani e non semplicemente sostituire a certi personaggi (che nell’ombra comandano ugualmente) altri personaggi semplicemente perché “graditi” all’onnisciente presidente. Sarebbe stato istituzionalmente corretto non rinunciare a un contenzioso con il Governo centrale perdendo 4 miliardi e mezzo di euro e facendo così sprofondare la Sicilia in un buco nero da 7,9 miliardi di euro che garantisce soltanto sofferenze per almeno trent’anni al popolo siciliano. Sarebbe stato istituzionalmente corretto continuare a battersi contro l’installazione del Muos di Niscemi invece di lasciare la battaglia a pochi volenterosi che ancora avrebbero a cuore sia la Sicilia (terra di pace) che la Pace stessa. Sarebbe stato istituzionalmente corretto ripulire la formazione siciliana per i giovani ma anche mantenerla e rilanciarla. Sarebbe stato istituzionalmente corretto intervenire in prima persona (non solo facendosi vittima) quando è scoppiato lo scandalo della presunta intercettazione Tutino-(Presidente) Crocetta. Sarebbe stato istituzionalmente corretto rassegnare le proprie dimissioni quando ci si rendeva conto che nemmeno un deputato della propria stessa lista “Il Megafono” era rimasto bardato di quell’assurdo vessillo della “rivoluzione che è cominciata”. Sarebbe stato istituzionalmente corretto intervenire sulla vicenda del Cara di Mineo (entrata direttamente nella più ampia Mafia Capitale) e chiarire senza se e senza ma la posizione dei soggetti in questione. Sarebbe stato istituzionalmente corretto invece di imprecare e deprecare contro una “trazzera” lavorare per migliorare la precaria viabilità siciliana bloccata dall’inutile commissariamento delle Provincie.
Sarebbe stato istituzionalmente corretto… basta. L’elenco sarebbe troppo lungo, signor Presidente Crocetta. Comunque sia Lei, Presidente, Governatore o Zar che sia non ci rappresenta.
Siamo in democrazia, pertanto è istituzionalmente corretto comunicarglielo. E se proprio la fa arrabbiare questa nostra posizione… vada a Tusa e si faccia il bagno a mare.